giovedì 11 luglio 2013

Doni dal deserto

Ah, Civitavecchia, la bella città d’incanto che a tutti piace tanto. Piace tanto perché è la città dei miracoli (cit. Corriere della Sera). Sì, insomma, abbiamo le madonne che piangono, il porto che sembra sfamare l’intero sistema solare e il carbone considerato una botta de salute.

Molti ci rendono doni speciali ed esotici quando transitano dalle nostre parti. Uno di questi è il vento, che apparentemente è felice di lasciarci pacchi di particolato corretto all’arsenico.

Come quella volta, il 15 marzo 2011, quando i quattro deposimetri appollaiati nel comprensorio di Civitavecchia registrarono un innalzamento di PM10 da far schiattare d’invidia l’inquinamento di Hong Kong.

giovedì 27 giugno 2013

Eco-Logos




Cos'è l'ecologia? L'etimologia della parola parla chiaro: oikos, "casa" o anche "ambiente"; e logos, cioè “studio” o “comprensione”. Lo studio e la comprensione della “nostra casa”, quasi inutile dirlo, non ammette o almeno non dovrebbe ammettere una base ideologica di partenza; nella realtà dei fatti tuttavia, nell'accezione comune l'”ecologismo” è identificato con un determinato areale politico, più o meno sfumato. Perché? Il motivo è essenzialmente uno: la fine della contrapposizione ideologica del dopoguerra è coincisa con lo sviluppo sempre più evidente di concetti “ecologisti” o “ambientalisti” mano a mano più definiti (anche grazie al progressivo sviluppo delle conoscenze scientifiche correlate). Il terreno di coltura sul quale l'ecologismo si è innestato è caratterizzato tuttavia dal suprematismo economico tipico dell'impostazione liberale capitalistica; in un certo senso il capitalismo può essere definito, rispetto alla definizione di ecologia come la strategia sociale che presuppone la predominanza dei concetti economici rispetto ai concetti ecologici di base. L'economia (oikos cioè “casa” o “ambiente” e nomos, cioè “norma” o in esteso “gestione”) nell'approccio capitalistico viene vista come una sovrastruttura che tutto comprende e tutto regola. Tuttavia se ragioniamo sul significato profondo di queste due parole, la supremazia dell'economia sull'ecologia presupporrebbe l'elaborazione di regole di gestione (anche a livello globale) della nostra casa (la biosfera) ancor prima che di averne compreso i meccanismi di funzionamento; sarebbe come l'affidare la stesura di un regolamento sulle fughe di gas in appartamento a chi si rifiuta prima di aver compreso come si accendono i fornelli (tanto per dirne una). Capirete che le probabilità di incidente potrebbero rilevanti.
Ci troviamo quindi in una situazione in cui il sovvertimento di questo stato di cose, almeno nel mondo dorato (ma un po' appannato) del globalismo spinto, presupporrebbe una sorta di atto rivoluzionario che avrebbe implicazioni su tutti gli aspetti della vita di tutti i giorni di ognuno di noi. La consapevolezza di ciò porta inevitabilmente (e pur con dei distinguo nei confronti di chi si riempie la bocca di concetti “ambientalisti” o “ecologisti” con approcci limitativi e limitanti da far paura) ad una contrapposizione ideologica netta. E appare davvero molto desolante il fatto che la sinistra (italiana ma anche europea e internazionale), orfana della “luce” ideologica alla fine del secolo scorso, non abbia capito che il futuro dei diritti dei lavoratori o più estesamente dei diritti umani di ogni singolo cittadino andrebbero combattuti su questo nuovo campo di battaglia.

venerdì 17 maggio 2013

Chi siamo


Noi siamo lo scarto. L'avanzo di un processo industriale-politico che lavora, ininterrottamente, da più di 60 anni. Siamo ciò che rimane di una setacciatura lunga e paziente. Siamo il precipitato che si accumula al fondo di una bottiglia di acqua pura. Siamo la crosta dura del bordo di un omogeneizzato. Siamo la tacca di un ingranaggio quasi perfetto. Siamo il rumore. Siamo il difetto. Siamo il granello di polvere sulla lente dell'obiettivo. Siamo necessariamente i testimoni della realtà, per coerenza ancor prima che per dovere o volontà. Siamo SenzaPaura.

domenica 12 maggio 2013





Che Civitavecchia sia una città anomala, oramai è un dato di fatto, ed è così tanto anomala da:
  • avere un Sindaco che non vuole che si brucino rifiuti negli opifici del territorio così tanto da emettere un ordinanza temporanea;
  • avere dei consiglieri, parti politiche e un comitato ambientalisti che non vogliono che si brucino i rifiuti, o meglio, il CSS e che promuovono una mozione da far approvare nei consigli comunali del comprensorio;
  • avere un coordinamento dei movimenti ambientalisti che non vuole che si brucino i rifiuti, da intendersi il CSS e tutti quei materiali furbescamente declassificati per non sembrare rifiuti e, per questo, chiede al Sindaco di usare i poteri del Regio Decreto;
  • avere una parlamentare ed un consigliere regionale che non vogliono bruciare né rifiuti, né CSS, e né altro e per questo presentano due interrogazioni, una al Parlamento Italiano e l’altra al Consiglio Regionale di Roma;
  • avere, se poi non bastasse, anche un esponente di un piccolo partito politico che non vuole che si bruci nulla, il quale lancia l’allarme sul permanere del rischio di combustioni dei rifiuti o CSS o altro a TVN;
  • avere un opposizione in consiglio comunale che.. ah no, questa non ce l’abbiamo.
Ebbene, nonostante tutto questo, i Civitavecchiesi vengono a sapere che nella riunione di mercoledì scorso, tenuta dal commissario straordinario per i rifiuti della Provincia di Roma, non è emersa, in alcun modo, la contrarietà del Comune di Civitavecchia riguardo la prospettiva che i rifiuti romani vengano bruciati anche nelle nostre centrali termoelettriche.
Se a Civitavecchia si fosse veramente tutti contrari e se si volesse manifestare la concreta e reale volontà di “NON VOLERE” un ulteriore carico inquinante sul nostro territorio, allora, perché non si riesce a fare una azione concertata?
Perché non si riesce a produrre un “documento” efficace portandolo a conoscenza di chi dovrà decidere?
Perché non c’è informazione istituzionale verso la popolazione sui rischi che il territorio correrebbe se la soluzione paventata per lo smaltimento dei rifiuti dovesse essere “spinta” dall’alto?
Senza la contrapposizione di tutte le forze parlamentari, regionali, comunali, di tutti i comitati ambientalista e con il Sindaco in testa, quale forza potrà mai avere un’ordinanza che resta di per sé un semplice pezzo di carta?
Vuoi vedere che, ancora una volta, Civitavecchia e i civitavecchiesi si ritroveranno, per di più a loro insaputa, a dover combattere un nuovo mostro?

Civitavecchia, Bella Città d’Incanto
12 maggio 2013